Oro Bianco – Racalmuto, il paese del sale

Ricco di zolfo e di sale, il territorio di Racalmuto ha avuto, nella seconda metà dell’Ottocento e fino alla prima guerra mondiale, un fervore di ricerche, un’avidità di sfruttamento, una vicenda di arricchimenti e decadenze paragonabili a quelli della corsa all’oro.

Delle tante saline che a Racalmuto c’erano e che negli anni del dopoguerra diedero improvvisa prosperità ai loro esercenti, ora ce n’è attiva una sola: la miniera Italkali. La parte più bassa raggiunge i 200 metri di profondità dalla quota d’ingresso e la planimetria delle gallerie segna dodici livelli a ferro di cavallo, disegnando una sorta di grande teatro sotterraneo.

Con questo workshop vogliamo dare la possibilità di raccontare con la fotografia luoghi unici e sconosciuti andando alla ricerca di quel rapporto profondo che si crea tra l’uomo e la terra, dove i minatori trascorrono i loro giorni per portare in superficie quel sale purissimo e bianco che si trova in tutte le cucine d’Italia e di cui in pochi ne conoscono la provenienza.

Le miniere e l’ambientazione racalmutese entrano e sono parte fondante dello biografia e delle opere del proprio figlio più celebre, lo scrittore Leonardo Sciascia, che lo definì, in maniera esemplare, il “Paese della Ragione”. Da Sciascia partiremo per descrivere l’intenso legame tra la realtà economica e sociale di Racalmuto.